Nazionalità – direttiva 54/UE
Discriminazioni basate sulla nazionalità - Direttiva 54/UE
Dal 1° febbraio 2022 è in vigore la normativa riguardante il contrasto al fenomeno della discriminazione dei lavoratori fondata sulla nazionalità, in attuazione della direttiva 2014/54/UE del Parlamento e del Consiglio, relativa alle misure intese ad agevolare l’esercizio dei diritti conferiti ai lavoratori nel quadro della libera circolazione.
(3) La libera circolazione dei lavoratori conferisce a ogni cittadino dell'Unione, indipendentemente dal luogo di residenza, il diritto di trasferirsi liberamente in un altro Stato membro per potervi lavorare e/o soggiornare per motivi di lavoro. Questo principio li tutela contro la discriminazione fondata sulla nazionalità per quanto riguarda l'accesso all'impiego, le condizioni di impiego e di lavoro, in particolare la retribuzione, il licenziamento, nonché i vantaggi sociali e fiscali, garantendo loro la parità di trattamento, secondo la legislazione, le prassi e i contratti collettivi nazionali, rispetto ai cittadini dello Stato membro ospitante. Dovrebbero godere di tali diritti, senza discriminazioni, tutti i cittadini dell'Unione che esercitino il diritto di libera circolazione, compresi i lavoratori permanenti, stagionali e frontalieri.
Per dare esecuzione al principio di parità di trattamento e non discriminazione basata sulla nazionalità, l’art. 2 elenca gli ambiti di applicazione della Direttiva: accesso all'occupazione; condizioni di impiego e di lavoro, in particolare in materia di retribuzione, licenziamento, salute e sicurezza sul lavoro e, qualora i lavoratori dell'Unione diventino disoccupati, reintegro professionale o ricollocamento; accesso ai vantaggi sociali e fiscali; iscrizione alle organizzazioni sindacali ed eleggibilità negli organi di rappresentanza dei lavoratori; accesso alla formazione; accesso all'alloggio; accesso all'istruzione, all'apprendistato e alla formazione professionale per i figli dei lavoratori dell'Unione; assistenza fornita dagli uffici di collocamento.
Lavori in un altro Stato dell'UE? Hai gli stessi diritti, senza eccezioni.
Ogni cittadino europeo ha diritto di lavorare sotto le stesse condizioni dei colleghi locali: stesso contratto, stesso salario, stessa formazione, stessi diritti sociali.
Se ti accorgi che vieni trattato in modo diverso solo perchè vieni da un altro paese dell'UE, puoi chiedere aiuto. UNAR è qui per ascoltare, informare e guidare le vittime (e anche i testimoni) verso giustizia.