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Omofobia: direttore Loukarelis “persone trans disumanizzate, accelerare su legge”

Comunicato stampa

14 settembre 2020

“In certi casi, più che a una marginalizzazione delle persone trans, assistiamo a una disumanizzazione, quasi come se fossero di una categoria inferiore rispetto alle altre persone”. Lo dice all’AdnKronos Triantafillos Loukarelis, direttore dell’Unar, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dopo la morte di Maria Paola Gaglione a seguito dell’incidente che sarebbe stato provocato dal fratello contrario alla relazione con un ragazzo trans.

“Le comunità Lgbt subiscono discriminazioni gravissime ogni giorno e le persone transgender ancora di più – continua Loukarelis – “hanno un grado di accettazione ancora più basso rispetto alle persone gay, lesbiche o bisessuali, difficoltà di inserimento lavorativo di accesso a servizi sanitari e finanziari. Sono discriminazioni ingiustificate nei confronti di persone che dovrebbero avere la stessa dignità di tutte le altre”.

La storia della morte della ragazza di Caivano deve portare a una riflessione profonda secondo l’Unar: “Da una parte c’è una famiglia che ha accettato pienamente l’identità di genere della figlia, dall’altra una famiglia che ha negato la possibilità di un amore, la possibilità che una ragazza potesse innamorarsi di una persona transgender. Provo molta tristezza per questa famiglia più che giudizio morale: trovo che l’accettazione di un amore e delle scelte di un figlio siano sempre la soluzione in grado di rendere felici tutti. C’è il bisogno di prendere coscienza che le scelte dei figli vanno innanzitutto comprese e accettate: l’amore è l’unica cosa che ci può salvare. Dire che si è trattato di un incidente mi sembra una cosa grossolana: l’unica salvezza del fratello di Maria Paola è assumersi le sue responsabilità”.

Per Loukarelis c’è bisogno di una risposta dello Stato dopo l’omicidio di Maria Paola e i gravi fatti di cronaca delle ultime settimane con i giovani come protagonisti negativi: “Il Covid ha esasperato situazioni che già erano critiche prima: dall’episodio di Willy a quello di Maria Paola, fino alle notizie di stupri da parte di ragazzini di 18 anni. Ci sono delle situazioni di degrado in alcune zone d’Italia, purtroppo troppe, che richiedono un intervento risolutore dello Stato con il quale si taglino le radici della malavita, del degrado sociale e familiare. Lo Stato intervenga per aiutare persone perbene che vivono in queste zone a poter respirare: non passi il messaggio che tutto è lecito e che chi fa questi gesti di sopraffazione resti impunito”.

Per l’Unar si sente ancora di più l’urgenza di una legge contro l’omotransfobia, ddl che a ottobre verrà discusso in Parlamento: “Dopo questo episodio, il nostro ufficio ritiene che c’è ancora più bisogno di un segnale rispetto ai fatti violenti che vanno a colpire le persone Lgbt: le forze politiche mettano una mano sulla coscienza, lascino perdere la propaganda e dimostrino che le istituzioni ci sono e che possono migliorare la nostra democrazia”, conclude Loukarelis.