null Licenziata mentre è in coma: Palazzo Chigi attiva l’Antidiscriminazione

Licenziata mentre è in coma: Palazzo Chigi attiva l’Antidiscriminazione

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21 maggio 2021

Il direttore dell’ufficio, Triantafillos Loukarelis: «Arianna è sprofondata in un incubo dopo aver trascorso una vita fatta di sofferenza e ospedalizzazioni. Faremo leva sugli aspetti reputazionali della cooperativa che le ha tolto lavoro e dignità»

«Saremo al fianco di Arianna,  apre una nuova finestra vittima di una profonda ingiustizia in un momento così delicato della sua vita e della sua salute». A difesa della donna licenziata da una cooperativa sociale mentre era in coma dopo un intervento di trapianto al polmone (qui avevamo raccontato la sua storia apre una nuova finestra , ndr), scende in campo anche la presidenza del Consiglio dei ministri affidando il caso all’Unar, l’ Ufficio Antidiscriminazioni diretto da Triantafillos Loukarelis : «Abbiamo appreso solo ieri la storia di Arianna — spiega il dirigente — ma essendoci già un giudizio incardinato presso il tribunale, sarà difficile fare una mediazione. Però credo che potremo essere utili facendo leva sugli aspetti reputazionali della cooperativa che ha tolto il lavoro a un soggetto fragile e in difficoltà».

Per il direttore dell’ Ufficio Antidiscriminazioni di Palazzo Chigi, «Arianna è sprofondata in un incubo, privata dell’ultimo sostegno dopo aver trascorso una vita fatta di sofferenza e ospedalizzazioni. Episodio ancor più grave — commenta — se la cooperativa che l’ha licenziata mentre era ancora in coma dopo il trapianto di polmone, ha nella sua missionl’inserimento lavorativo dei disabili. Su questo punto chiederò ai miei collaboratori di fare degli accertamenti.Se infatti l’aspetto economico è sicuramente importante, è ancora peggio far mancare a queste persone l’ identità sociale in cui si rispecchiano e si riconoscono»

L’Ufficio Antidiscriminazioni di Palazzo Chigi è rappresentato da una direzione generale all’interno del dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri ed è contattabile al numero verde 800.90.1010 (o tramite il sito Unar.it). «Siamo una sorta di garanzia autonoma dei diritti umani – aggiunge Loukarelis – e ci occupiamo di casi di discriminazione etnico razziale, sessuale e disabilità. Un’ attività di vigilanza ma anche culturale in collaborazione con tante associazioni del terzo settore».
Nel caso invece di Arianna Cimmino, l’ufficio ha intenzione di muoversi soprattutto sulla reputazione della cooperativa stigmatizzando comportamenti inopportuni di cui resterebbe traccia nella rete. «I suoi datori di lavoro hanno dichiarato di aver avuto delle pesanti perdite economiche – sottolinea il direttore — e allora dovrebbero dichiarare fallimento. Invece sembra che abbiano ottenuto nuove commesse importanti. Se è così, bisognerebbe agire sui committenti, come il Comune di Roma, che non credo siano contenti di affidare un lavoro a chi tratta i suoi dipendenti in quel modo. Ormai l’udienza è stata spostata a gennaio 2022 ed è difficile intervenire sul piano giudiziario – conclude Loukarelis – ma in questi mesi faremo comunque di tutto per aiutare Arianna a riprendersi la sua vita». ( di Flavia Fiorentino apre una nuova finestra )

(fonte https://roma.corriere.it apre una nuova finestra )