Itea, entra in vigore lo stop al requisito dei 10 anni
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Itea, entra in vigore lo stop al requisito dei 10 anni
27 ottobre 2021
TRENTO - «Ora finalmente è stato ufficialmente cancellato anche dal regolamento, è una vittoria importante per noi e a causa della testardaggine di questa giunta leghista la Provincia deve pagare oltre diecimila euro di multa». Daniel Bekele, dell'Assemblea antirazzista, parla dei famosi 50 euro che la Corte d'appello aveva imposto di pagare a Piazza Dante per ogni giorno di ritardo dall'applicazione della sentenza. I conti sono presto fatti. Resta la soddisfazione del cittadino etiope per la battaglia vinta, da venerdì, infatti, il famoso requisito dei dieci anni di residenza per accedere alle graduatorie Itea, ritenuto «discriminatorio» dai giudici trentini, è stato tolto dal regolamento di edilizia abitativa pubblica. Effetto della sentenza del 9 giugno 2021 della Corte d'appello di Trento, ma la cancellazione è stata più che altro un atto formale perché il Comune di Trento (le cui graduatorie contano più di 1200 richieste di abitazione a canone agevolato) subito dopo la prima sentenza dell'autunno dello scorso anno si era mosso scegliendo di non applicare più il requisito dei dieci anni. Ora con la cancellazione ufficiale la regola vale per tutto il resto del territorio provinciale e ai cittadini stranieri basteranno tre anni di residenza per accedere alle graduatorie Itea. «Finalmente la Provincia ha provveduto a eseguire le sentenze», afferma l'avvocato Giovanni Guarini, che rappresenta l'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione insieme al collega Alberto Guariso. Ma un vero dietrofront da parte della Provincia non c'è mai stato e ora la giunta Fugatti attende il ricorso, tuttora pendente, in Cassazione. Il caso giudiziario era scoppiato dopo il ricorso di Daniel Bekele, cittadino etiope, che si era rivolto al Tribunale per denunciare una discriminazione nei confronti degli stranieri. «Per noi questo passo ufficiale rappresenta una vittoria importante - spiega ancora Bekele - ma ora bisogna intervenire sull'assegno di natalità per il quale è ancora in vigore il criterio dei dieci anni di residenza. Se qualcuno è stato vittima di questa ingiustizia si faccia avanti ».
(fonte Corriere del Trentino)