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La favola di Darboe: dal barcone dalla Libia al debutto in A con la Roma

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04 maggio 2021

Ebrima arrivò dal Gambia (“con un pallone sempre con me”) ed era stato inserito nel sistema di protezione per richiedenti asilo. Quindi in campo coi dilettanti a Rieti, il provino con la Roma… fino alla gara con la Samp.

“Io ce l’ho fatta”; in un video di qualche tempo fa Ebrima Darboe terminava così il racconto della storia della prima parte della sua vita. Una vita iniziata il 6 giugno del 2001 in Gambia, una decina di giorni prima che la Roma vincesse il suo terzo, e a ora ultimo, scudetto. A quattordici anni è arrivato su un barcone in Italia, con tanti sogni “e un pallone sempre con me”. Ieri quei sogni hanno preso definitivamente forma. Genova, almeno per lui, è stata magica, perché contro la Samp, nell’ennesima notte da dimenticare di questa maledetta primavera romanista, il centrocampista della Primavera, quella di Alberto De Rossi, ha potuto esordire in Serie A. Dieci minuti (recupero compreso) al posto di Villar, mediano in mezzo al campo come gioca nella Primavera, di cui è titolare e leader, e come ha avuto modo di imparare, da tre anni, con gli allenamenti in prima squadra.

LA SUA STORIA –Arrivava dallo Young Rieti, squadra amatoriale, dopo essere sbarcato in Italia ed essere incluso nel progetto Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo). Poi, dopo essere stato affidato a un assistente sociale, ha continuato il suo percorso formativo fino ad arrivare a un provino con la Roma, che lo ha tesserato, fatto studiare al liceo sportivo e cresciuto. In tutti i sensi, compreso quello fisico, visto il corpo mingherlino con cui si presentò al Bernardini. Oggi è cresciuto, ha messo massa (e un po’ lo paga a livello muscolare) ma, soprattutto, sta iniziando a credere nel suo sogno. Senza dimenticare chi è e soprattutto chi è stato.

LA SUA AFRICA – “Tanti di noi sono partiti e purtroppo non sono mai arrivati. Inseguivano un sogno, una speranza e un futuro per loro e per le loro famiglie. Impariamo a non giudicarci, ma a fare il meglio per avere un mondo sempre migliore che non obblighi più nessuno a rischiare la vita per avere un’opportunità”. Parole messe nero su bianco su Instagram e sul suo profilo che non arriva a 5mila follower, ma crescerà con lui. Darboe posta foto di squadra e di vita comune, come i suoi coetanei, ma c’è una cosa che ricorre sempre: l’Africa, la sua Africa. “Il suo spirito è con me ogni giorno”, dice in un video. Dal Gambia alla Libia, dalla Libia alla Sicilia, passando per Toscana e Rieti e arrivando fino a Genova, il sogno di Darboe, con l’Africa dietro le spalle, è appena all’inizio.

(fonte www.gazzetta.it ) apre una nuova finestra