null Arengario di Monza, mostre d’arte «vietate» ai disabili: Comune condannato per discriminazione

Arengario di Monza, mostre d’arte «vietate» ai disabili: Comune condannato per discriminazione

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20 giugno 2022

Il Comune di Monza è stato condannato per discriminazione per aver utilizzato, per l’organizzazione di mostre, la sala del primo piano dell’Arengario, off limits per le persone con disabilità motoria apre una nuova finestra . Lo annuncia la Ledha, Lega per i diritti delle persone con disabilità che negli ultimi due anni ha condotto una battaglia legale contro il Comune. «L’omessa predisposizione da parte dell’amministrazione di misure volte a eliminare le barriere architettoniche in un luogo destinato alla frequentazione collettiva — si legge nella sentenza — sebbene possa apparire una condotta neutra, è idonea a incidere, di fatto, nella sfera soggettiva di tutti i portatori di disabilità motoria». Il Comune è stato inoltre condannato a versare 3 mila euro a titolo di risarcimento oltre alla copertura delle spese legali sostenute da Ledha.

La prima diffida nel febbraio 2020
«Questa sentenza è arrivata al termine di un percorso che è partito da lontano: la nostra prima diffida al Comune di Monza in merito alla mancata accessibilità dell’Arengario risale infatti al febbraio 2020 — commenta Alessandro Manfredi, presidente di Ledha — Siamo soddisfatti per il pronunciamento del giudice che ha ribadito il diritto delle persone con disabilità a partecipare alla vita culturale e agli eventi pubblici in condizioni di parità con gli altri cittadini. Tuttavia non possiamo non sottolineare come tutto questo avrebbe potuto essere evitato se da parte del Comune di Monza ci fosse stata una maggiore collaborazione».

La concessione degli spazi ai privati
La vicenda ha avuto inizio ad agosto 2019, quando il Comune di Monza ha affidato in concessione a una società privata l’attività di valorizzazione dell’Arengario tramite l’organizzazione di sei mostre di «rilievo nazionale e internazionale» .Le prime due mostre («Lego CityBooming» e la rassegna dedicata al celebre fotografo Steve McCurry) hanno fatto registrare un enorme successo di pubblico, ma hanno portato i rappresentanti di Ledha ad inviare più lettere di diffida all’amministrazione comunale a cui è seguito un incontro con i rappresentanti di Ledha al fine di trovare una soluzione al problema. «Le speranze delle associazioni — prosegue Manfredi — sono però state disattese quando, a ottobre 2020, è stata inaugurata una nuova mostra fotografica dedicata ad Alfred Hitchcock e nel 2021 , sebbene il Comune di Monza avesse annunciato la decisione di trasferire le mostre al Serrone di Villa Reale, l’Arengario è stato comunque utilizzato per allestire la rassegna artistica “Monza in acquarello”».

La posizione del Comune
Dal canto suo il Comune risponde annunciando entro la fine del mese il completamento dei lavori di indagine sulla struttura duecentesca dell’antico palazzo comunale. «Negli ultimi mesi l’Arengario è stato sottoposto “ai raggi X — fa sapere l’amministrazione comunale — con verifiche statiche e materiche, indagini geognostiche e strutturali, fotorilievi realizzati anche con droni e sondaggi non invasivi sulla struttura. Il documento conclusivo è ormai pronto ed entro poche settimane sarà inviato alla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Milano». I rilievi sono stati richiesti proprio dalla Soprintendenza in vista di uno studio di fattibilità per l’installazione di un ascensore esterno che finalmente renda il palazzo dell’Arengario accessibile a tutti. «Le mostre si svolgono qui da quasi un secolo — si legge in una nota del Comune — ma da oltre un anno sono state spostate all’Orangerie della Villa Reale. Il giudice stesso, infatti, ha riconosciuto che questa amministrazione si è attivata per la risoluzione del problema ed ha rimosso tempestivamente la condotta».


(fonte https://milano.corriere.it/ apre una nuova finestra )